Il Consiglio Europeo ha disposto l’introduzione di misure restrittive dei viaggi non essenziali verso l’Area UE+ (Spazio Schengen e altri Stati UE) di cittadini dei Paesi terzi, quale risposta europea alla pandemia del COVID-19.
A decorrere dal 18 marzo e per trenta giorni non sara’ consentito l’ingresso dalle frontiere esterne all’Area UE+ a viaggiatori provenienti da Paesi Terzi. Le restrizioni non si applicano ai cittadini degli Stati membri dell’UE e degli Stati associati Schengen, ai loro familiari e a cittadini di Paesi terzi soggiornanti di lungo periodo o che sono titolari di visti nazionali di lungo periodo.
Le linee guida prevedono inoltre le seguenti eccezioni, cui consentire comunque l’ingresso nel territorio UE+:
– gli operatori e i ricercatori sanitari ed i professionisti dell’assistenza agli anziani;
– i lavoratori frontalieri;
– il personale addetto ai trasporti;
– i diplomatici, il personale di Organizzazioni Internazionali, il personale militare e operatori umanitari nell’esercizio delle loro funzioni;
– i passeggeri in transito;
– i passeggeri che viaggiano per motivi familiari imperativi;
– le persone bisognose di protezione internazionale