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Assistenza in caso di minori contesi

Con l’espressione “sottrazione internazionale di minori” si indica la situazione in cui un minore:
·        viene illecitamente condotto all’estero ad opera di uno dei genitori che non esercita la potestà esclusiva, senza alcuna autorizzazione;
·        non viene ricondotto nel Paese di residenza abituale a seguito di un soggiorno all’estero.

Premesso che la sottrazione e il trattenimento all’estero di minore costituisce ipotesi di reato in base agli artt. 574, 574 bis e 605 del Codice penale, la competenza del Ministero degli Affari Esteri (DGIT – Direzione Generale per gli Italiani all’estero) e delle Rappresentanze diplomatico-consolari in caso di minore italiano illecitamente condotto all’estero è:
a)      primaria, se lo Stato in cui il minore è stato condotto non aderisce alla Convenzione dell’Aja del 1980 e/o non è destinatario del Regolamento (CE) n. 2201/2003. In questo caso il Ministero:
– individua le linee di azione più idonee per la sua soluzione;
– fornisce informazioni e assistenza al cittadino italiano;
– attiva le Rappresentanze diplomatico-consolari al fine di esperire azioni in loco (visita consolare al minore italiano, dialogo con le autorità locali e rappresentazione del caso);
b)      di sostegno all’azione del Ministero della Giustizia, se lo Stato in cui il minore è stato condotto aderisce alla Convenzione dell’Aja del 1980 e/o è destinatario del Regolamento (CE) n. 2201/2003.

In tale caso la competenza primaria è del Dipartimento Giustizia Minorile del Ministero di Giustizia, in veste di Autorità Centrale italiana, preposta ad investire del caso segnalato la omologa Autorità Centrale straniera.

Sia in caso di competenza diretta che sussidiaria, le Rappresentanze diplomatico-consolari in stretto accordo con la DGIT possono:
– sensibilizzare Autorità od organismi locali;
– seguire l’azione delle Autorità di Polizia per ricercare il minore sottratto;
– effettuare tentativi di conciliazione tra le parti e provvedere ad effettuare visite consolari al minore conteso;
– fornire i nominativi di legali localmente noti;
– presenziare alle udienze in qualità di uditore qualora ritenuto opportuno dal legale di parte, compatibilmente con le leggi e l’ordinamento locali;
– esercitare i poteri di giudice tutelare nella persona del Console;
– sostenere l’azione dell’Autorità Centrale, con la quale la DGIT intrattiene una costante collaborazione.

L’Autorità consolare può anche effettuare una visita consolare al minore all’estero, soprattutto nei casi in cui il genitore che ha subito la sottrazione non riesca ad avere contatti con il figlio.
La funzione essenziale della visita consolare, che deve essere comunque accordata dal genitore sottrattore presso cui si trova di fatto il minore od ottenuta tramite la mediazione delle autorità locali, è quella di:
– verificare le condizioni di vita e di salute del minore italiano, nell’interesse superiore dello stesso;
– acquisire informazioni sul contesto sociale, ambientale e parentale in cui vive il minore, a seguito del suo sradicamento dalla residenza abituale in Italia, o a seguito del suo ritorno nel Paese di residenza abituale.