Questo sito utilizza cookie tecnici, analytics e di terze parti.
Proseguendo nella navigazione accetti l'utilizzo dei cookie.

Preferenze cookies

Diplomazia economica

Con circa 128,5 milioni di abitanti e un PIL di 1445,5 miliardi di dollari, membro dell’OCSE e del G20, il Messico è la 15ª economia mondiale e la 2ª dell’America Latina. La posizione geografica di prossimità con gli Stati Uniti è senza ombra di dubbio un punto di forza per un’impresa che voglia produrre in Messico ed esportare da lì verso il gigante nordamericano.

 

CONGIUNTURA ECONOMIA MESSICANA

1) L’economia messicana ha subito una grave flessione a partire dalla metà del 2018, seguita da una leggera contrazione del PIL reale nel 2019, dovuta in particolare al calo degli investimenti, alla riduzione della spesa pubblica e al rallentamento dei consumi privati. Nel 2020, l’economia è stata duramente colpita dalla pandemia COVID-19, che ha causato una contrazione del PIL dell’8,2% nel corso dell’anno. Nel 2021, l’economia messicana ha registrato una ripresa, con una crescita del PIL di circa il 4,8%. Nel 2022, la crescita del PIL messicano è stata pari al 3,1%. Le ultime stime elaborate da OCSE e FMI prevedono per il 2023 una crescita del PIL messicano pari rispettivamente al 1,6% e 1,7%.

2) Con l’eccezione delle misure di risposta alla pandemia, la politica fiscale messicana è rimasta rigida al fine di mantenere sotto controllo l’equilibrio fiscale. Nel novembre 2019 è stata adottata la Legge Federale sull’austerità repubblicana. Il suo scopo è quello di contribuire alla sana gestione delle risorse pubbliche, concentrandosi principalmente sulla riduzione delle spese correnti non prioritarie. Nel 2020, il governo federale ha introdotto misure fiscali per attenuare gli effetti della pandemia COVID-19 sulla salute e sull’economia, per un importo stimato pari al 2% del PIL. A causa della recessione economica provocata dalla pandemia, si è registrato un calo delle entrate statali e un moderato aumento della spesa pubblica. Il deficit del governo federale è salito al 2,5% e al 3,1% del PIL rispettivamente nel 2020 e nel 2021. Il debito netto totale del settore pubblico è rimasto modesto; a dicembre 2021 ammontava al 46,3% del PIL mentre nel 2022 si è assestato al 49,4%, dato inferiore rispetto alle previsioni.

3) Con riferimento alla politica monetaria, la Banca del Messico ha come obiettivo permanente il raggiungimento di un tasso di inflazione annuale del 3%. Nell’ultimo trimestre del 2021, il tasso di inflazione ha subito un’accelerazione con un aumento dell’indice dei prezzi al consumo del 7%. Il mese di dicembre del 2022, invece, si è chiuso con un tasso d’inflazione del 7,8%, il più alto registrato dall’indice nazionale dei prezzi al consumo dal 2000. Questo costante aumento dei prezzi ha indotto la Banca Centrale Messicana ad aumentare i tassi d’interesse 13 volte, raggiungendo un picco del 10,5% sempre nel mese di dicembre 2022. Nonostante il livello elevato dei tassi d’interesse, l’economia del Paese si è mantenuta in buona salute e il quadro macroeconomico è rimasto stabile, il che ha permesso al “super-peso” di ottenere risultati positivi: la valuta nazionale ha infatti guadagnato valore rispetto a tutte le principali valute mondiali, incluso il dollaro statunitense.

4) A seguito della pandemia, il commercio di beni ha subito un rallentamento seguito da una ripresa nel 2021. Nel 2022 l’interscambio complessivo del Messico con il resto del mondo è stato pari a 1183 mld di dollari. Le esportazioni sono state pari a 578,2 mld di dollari registrando un aumento del 17% rispetto al 2021 e un +38% rispetto al 2020. Gli Stati Uniti rimangono il principale Paese importatore delle merci messicane, costituendo l’82% delle esportazioni, seguiti dal Canada (2,7%) e dalla Cina (1,9%). I settori di maggiore esportazione includono l’industria automobilistica, la meccanica strumentale e gli apparecchi elettrici.
Nel 2022 le importazioni hanno invece raggiunto i 604,6 mld di dollari, registrando un aumento del 19% rispetto all’anno precedente e del 58% rispetto al 2020. Ancora una volta, gli Stati Uniti sono stati il principale fornitore di importazioni, rappresentando il 44%, seguiti dalla Cina, dalla Corea del Sud e dalla Germania. I principali settori di importazione sono stati i prodotti in metallo, i macchinari, l’automotive e gli apparecchi elettrici. La bilancia commerciale messicana ha presentato pertanto un saldo negativo pari a -26 mld di dollari nel 2022. (fonte: Banxico).
Il commercio di servizi del Messico ha continuato ad essere in deficit nell’ultimo triennio, soprattutto a causa di carenze nei trasporti e nelle assicurazioni. I flussi turistici, tradizionalmente in attivo, sono stati pesantemente colpiti dalla pandemia, ma hanno mostrato ampi margini di ripresa nel corso del 2022.

5) Nel periodo gennaio-dicembre 2022, il valore degli IDE in Messico ha raggiunto i 35.292 milioni di dollari, recuperando i valori pre-pandemici, distribuiti in conti tra compagnie (2.271 milioni di dollari), nuovi investimenti (16.993 milioni di dollari) e reinvestimento degli utili (16.028 milioni di dollari). Gli investimenti sono concentrati nelle zone al confine con gli Stati Uniti (dove si trovano molte fabbriche di assemblaggio), nella zona del Messico centrale e nella zona attorno alla capitale. Nello specifico, da gennaio 1999 a dicembre 2022, il Messico ha accumulato un totale di 674.538 milioni di dollari in IDE, distribuiti in conti tra compagnie (149.999 milioni di dollari), nuovi investimenti (296.812 milioni di dollari) e reinvestimento degli utili (227.728 milioni di dollari) (fonte: Dataméxico).

Inoltre, l’economia del Messico sta beneficiando della crescente tendenza del nearshoring, che sta generando un nuovo flusso di investimenti stranieri nel Paese per accedere più agevolmente al mercato nordamericano. Secondo la Bank of America (BofA), il nearshoring potrebbe incrementare le esportazioni messicane del 30% nei prossimi 10 anni. La stabilità macroeconomica e il costo medio del lavoro inferiore rispetto alla Cina sono fattori che potrebbero rendere il Messico una meta privilegiata per gli investimenti futuri. (fonte: SACE)

 

Rapporti Commerciali Messico-UE e Italia-Messico

Il Messico è membro fondatore dell’OMC e concede il trattamento della nazione più favorita (NPF) a tutti i suoi partner commerciali. Il Messico partecipa attivamente alle attività regolari dell’OMC, ai negoziati e alle discussioni su nuovi temi legati al commercio e, dato il suo alto grado di integrazione nel commercio internazionale, attribuisce grande importanza al buon funzionamento di un sistema commerciale multilaterale basato su regole che contribuisce a uno sviluppo inclusivo e sostenibile.

Con un’economia più aperta rispetto a quella degli altri Paesi dell’America Latina, il Messico ha attualmente in vigore 14 accordi di libero scambio con 50 nazioni in tutto il mondo. In aggiunta, ha stipulato 32 trattati di tutela bilaterale degli investimenti con altrettanti Paesi, tra cui l’Italia dal 1999.

Inoltre, segnaliamo che nel 2020 è stato raggiunto l’accordo sul testo del nuovo Accordo Globale tra Unione Europea e Messico, ancora in attesa di ratifica. La parte commerciale dell’intesa prevede per la prima volta la liberalizzazione del settore agroalimentare, l’eliminazione di numerosi ostacoli agli scambi e il riconoscimento di 340 denominazioni di origine europee, con importanti benefici potenziali per le esportazioni italiane

Nel corso del 2022 le esportazioni italiane in Messico hanno raggiunto un valore record pari a 7,78 mld di dollari (superando il dato massimo registrato nel 2018 pari a 6,609 mld di dollari) con un incremento del 27% rispetto al 2021 e del 61% rispetto al 2020 (fonte: Banxico). Nel 2022 il Messico è risultato pertanto il primo Paese di destinazione dell’export italiano in America Latina.
Allo stesso tempo, le importazioni di prodotti messicani in Italia sono diminuite dell’11,4% rispetto al 2021 e del 22,9% rispetto al 2020, raggiungendo un valore di 899 milioni di dollari (fonte: Banxico).
La bilancia commerciale tra Italia e Messico ha dunque registrato un saldo positivo a favore dell’Italia di 6,89 mld di dollari, con un incremento del 35% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e dell’87,5% rispetto al 2020.

Per quanto riguarda la composizione delle nostre esportazioni, si osserva una diversificazione della domanda messicana nei confronti dei prodotti italiani. Nel 2022, la categoria principale è stata quella dei macchinari e apparecchi n.c.a (34.6%), seguita dai metalli di base e prodotti in metallo, ad eccezione di macchine e impianti (11%), mezzi di trasporto (10.7%), sostanze e dai prodotti chimici (8.3%), prodotti delle altre attività manifatturiere (7.8%) e prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori (6.3%). Per quanto riguarda le importazioni italiane, la categoria principale è stata quella dei metalli di base e dei prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (19.5%), seguita dalle sostanze e prodotti chimici (15.1%), macchinari e apparecchi n.c.a (12.1%), computer, apparecchi elettronici e ottici (10.3%), prodotti dell’estrazione di minerali da cave e miniere (9.6%) e mezzi di trasporto (7.6%).

La positiva performance delle nostre esportazioni ha riconfermato l’Italia come il secondo maggior fornitore del Messico tra i Paesi dell’Unione Europea, subito dopo la Germania (con un valore di 18,45 miliardi di dollari) e prima della Spagna (con un valore di 5,65 miliardi di dollari), della Francia (con un valore di 4,45 miliardi di dollari) e dei Paesi Bassi (con un valore di 3,93 miliardi di dollari). Inoltre, il nostro Paese si posiziona al secondo posto per quanto riguarda il saldo della bilancia commerciale (6,89 miliardi di dollari), superato solo dalla Germania (con un valore di 10,1 miliardi di dollari). Infine, l’Italia si colloca al terzo posto tra i Paesi dell’Unione Europea per l’interscambio commerciale, che ammonta a 8,68 miliardi di dollari, registrando un aumento del 22% rispetto al 2021 e venendo superata solo dalla Germania (con un valore di 26,8 miliardi di dollari) e dalla Spagna (con un valore di 11,17 miliardi di dollari).

 

Investimenti Italiani

Per quanto riguarda il flusso di IDE italiani in Messico nel 2022, la Segreteria di Economia messicana ha registrato entrate per 189 mln di dollari, e un totale accumulato dal 1999 pari a 9,4 mld di dollari. Gli Stati messicani che hanno ricevuto più IDE dall’Italia sono stati Jalisco (73,1 milioni di dollari), Guanajuato (37,1 milioni di dollari) e Coahuila de Zaragoza (32,2 milioni di dollari) (fonte: Dataméxico).

Negli ultimi anni grandi gruppi industriali nazionali e imprese di medie dimensioni hanno incrementato l’interesse verso il Messico e hanno realizzato importanti progetti (tra le altre, Enel Green Power, Enel X, Ferrero, Pirelli, Stellantis, Brembo, Saipem, Micoperi, Bonatti, Elica, OMPI Stevanato, Maccaferri, Brembo, Eurotranciatura, Sicinsaldo, Techint, Bomi Group, Bormioli, Chiesi, Diasorin, Kedrion). ENI è stata la prima compagnia straniera ad avviare nel 2019 l’estrazione e la commercializzazione di petrolio nel Golfo del Messico.

L’entrata in vigore nel 2020 dell’accordo T-MEC tra Stati Uniti, Messico e Canada intensifica l’integrazione del Messico nel mercato produttivo nordamericano e nei canali preferenziali di scambio commerciale. Tale accordo, in aggiunta alla posizione geografica e al costo della manodopera, consolida il Messico come Paese ideale per investimenti produttivi e per l’esportazione di prodotti verso l’America del Nord e l’America Latina.